Animali domestici, è boom di adozioni. Dopo la pandemia, il 50% delle famiglie ha un pet

Più tempo passato in casa e più solitudine. Di conseguenza un maggior bisogno di compagnia, allegria e affetto incondizionato. Sono queste alcune delle motivazioni alla base del boom di adozioni di animali domestici che si è registrato negli ultimi mesi e che una recente ricerca di BVA Doxa ha misurato. 
Innanzitutto, l’indagine che ha coinvolto 1.000 persone intervistate online decreta che nel nostro Paese il 50% delle famiglie possiede un pet. Di queste, l’11% ha accolto il proprio beniamino proprio nell’ultimo anno, sull’onda quindi di una sorta di “effetto pandemia”. 

Tante buone ragioni per prendere un pet

Tra le principali motivazioni alla base delle adozioni effettuate nell’ultimo anno, ci sono innanzitutto l’allegria (36%) che i pet portano in casa, la compagnia (33%), l’affetto incondizionato che riescono a trasmettere (29%). Un altro elemento importante è poi rappresentato dalle richieste dei figli. 
Proprio grazie agli animali domestici, infatti, i figli imparano a diventare più responsabili (7%) e riescono a colmare i momenti di vuoto (21%) legati al particolare contesto della pandemia. “L’ho regalato ai miei figli/al mio compagno/a perché è stato un anno difficile” è infatti una delle risposte date all’indagine.

Il gatto “batte” il cane

In base alla ricerca di BVA Doxa, gli animali più frequentemente adottati sono innanzitutto il gatto (50%) e il seconda posizione il cane (46%). Una novità, quest’ultima, visto che tradizionalmente il primo posto era detenuto da Fido e il secondo da Micio. Nella classifica seguono a grande distanza gli uccelli, in particolare cardellini, canarini, pappagalli, e le tartarughe, che si posizionano a pari merito al 7%. Criceti e conigli conquistano il 5% mentre il pesce rosso entra a far parte del 4% delle famiglie.

Chi sono i “new pet lover”

Dalla ricerca emerge anche l’identikit dei cosiddetti “new pet lover”, che sono in prevalenza donne e do età medio giovane, con il 40% tra i 25 ed i 44 anni.
Il livello di istruzione è medio, con il 60% di diplomate alla scuola media superiore. Tra le professioni, forte è la presenza di impiegate, ma anche di insegnanti, imprenditrici o commercianti. Per quanto riguarda la distribuzione geografica, l’area maggiormente coinvolta dal boom di adozioni è il Centro Italia, con una maggiore concentrazione nel Lazio, in Toscana e in Sardegna. Solitamente, il nucleo familiare è composto da 4 persone.  
Uno degli elementi che emerge nell’identikit, poi, è l’attenzione all’igiene, che comporta anche un  cambio di abitudini. Il 28%, infatti, ha dichiarato di aver diversificato e aumentato l’utilizzo di prodotti per mantenere gli spazi igienizzati e gli animali puliti per garantire la reciproca protezione.

Con l’AI la vita è più smart. In Cina un evento dedicato alle ultime novità

L’AI rende la vita più smart. E durante il quinto World Intelligence Congress, l’evento sull’AI di Tianjin, nel nord della Cina, è stato possibile toccare con mano le ultime novità in fatto di tecnologie “intelligenti”. L’evento, svolto all’insegna del tema New Era of Intelligence: Empowering New Development, Fostering a New Pattern, ha attirato oltre 240 aziende e istituzioni, che hanno esposto le applicazioni più innovative. Qualche esempio? Gli spettatori hanno potuto assistere a una performance musicale unica, eseguita da una band composta da robot e persone, mentre allo stand espositivo di Hisense, marchio cinese di elettrodomestici, i visitatori hanno atteso in fila per poter osservare più da vicino un frigorifero intelligente in grado di consigliare i menu in base al cibo che contiene, alla stagione e alle informazioni sulla salute dei membri della famiglia, nonché di impartire lezioni di cucina attraverso video.

Il riconoscimento facciale serve anche per allenarsi

Insomma, l’applicazione delle tecnologie intelligenti sta trasformando la vita quotidiana, tanto che in una comunità residenziale della Sino-Singapore Tianjin Eco-City, i percorsi per il jogging e le attrezzature per l’allenamento sono dotati di tecnologie di riconoscimento facciale, in grado di rilevare i dati dei residenti e registrarne i tempi e il consumo di calorie. I residenti della comunità hanno anche installato in casa altoparlanti intelligenti con cui possono controllare i prezzi aggiornati della verdura, i costi dell’acqua o del riscaldamento, nonché contattare i dottori della comunità per consultazioni mediche online.

Veicoli senza equipaggio e robot per la consegna dei pacchi

“Stiamo cercando di applicare le tecnologie di intelligenza artificiale ai nostri prodotti – spiega Wang Yanpeng, rappresentante dello stand Cainiao Network -. Investiamo molto ogni anno nella ricerca e nello sviluppo tecnologico. L’era dell’intelligenza artificiale è arrivata e vogliamo coglierne l’opportunità”. Lo stand ha esposto veicoli senza equipaggio e robot per la consegna di pacchi, e “con la rapida applicazione delle tecnologie intelligenti in tale comparto, il volume giornaliero di pacchi gestiti è aumentato del 30% su base annua”, aggiunge Feng Zengchuang, che lavora per Cainiao Network a Tianjin.

Dalla “carta rossa” al robot bibliotecario

Con la costante evoluzione dei consumi, sono emersi anche nuovi metodi di pagamento, come la carta rossa, delle stesse dimensioni di una carta di debito, che brillava allo stand della Industrial and Commercial Bank of China. Anche nella biblioteca, è sufficiente riferire a un robot il nome del libro che si desidera consultare per essere guidati fino a esso. Dotati di un sistema di navigazione basato sul geomagnetismo e sulla tecnologia 5G, i robot hanno una precisione di posizionamento di uno o due metri. “L’intelligenza artificiale ha cambiato le nostre vite – commenta Sun Ning, professore presso il College of Artificial Intelligence della Nankai University . Queste tecnologie non vengono applicate solo nel mercato di fascia alta, ma rendono più pratica e funzionale anche la vita quotidiana”.

Pil +0,01% nel primo trimestre. Istat corregge le stime negative

Per il periodo gennaio-marzo 2021 l’Istat calcola un aumento del Pil dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato. L’Istat ribalta quindi le stime rilasciate al 30 aprile, che indicavano un calo congiunturale del -0,4%. Inoltre, la variazione acquisita del Pil italiano per il 2021, quella che si otterrebbe se nei trimestri successivi al primo si registrasse una crescita nulla, viene calcolata pari al +2,6%. L’Istat ha rivisto anche la stima sul primo trimestre 2020, pari al -0,8% rispetto al -1,4% comunicato ad aprile. Nello stesso mese però il tasso di disoccupazione sale al 10,7% (+0,3 punti), mentre tra i giovani scende al 33,7% (-0,2 punti).

+870mila le persone in cerca di lavoro, +48,3% rispetto ad aprile 2020

Secondo le stime, ad aprile 2021, rispetto ad aprile dell’anno scorso, le persone in cerca di lavoro risultano in “forte crescita”, ovvero pari a +870mila unità (+48,3%), a causa “dell’eccezionale crollo della disoccupazione che aveva caratterizzato l’inizio dell’emergenza sanitaria”, commenta l’Istituto. D’altra parte, diminuiscono gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-6,3%, pari a -932mila unità), che ad aprile 2020 avevano registrato, invece, un forte aumento. Inoltre, ad aprile 2021, rispetto a marzo, si registra un lieve aumento degli occupati (+0,1%, pari a +20mila unità), mentre rispetto ad aprile 2020 si registra un calo del -0,8%, pari a -177mila unità.

In un anno il calo degli occupati coinvolge autonomi e dipendenti permanenti

Sempre ad aprile, la lieve crescita degli occupati su base mensile è dovuta solamente ai dipendenti a termine, che risultano pari a +96mila (+3,5%), in quanto i dipendenti permanenti e gli autonomi diminuiscono dello 0,3% e dello 0,6% (rispettivamente, -47mila e -30mila). Nel confronto annuo, il calo degli occupati coinvolge gli indipendenti, che diminuiscono del 3,6% (-184mila) e i dipendenti permanenti, che diminuiscono dell’1,5% (-222mila). Crescono invece dell’8,9% (+229mila) i dipendenti a termine. Rispetto al mese di marzo, l’aumento del numero di persone in cerca di lavoro (+3,4%, pari a +88mila unità) riguarda entrambe le componenti di genere e tutte le classi di età.

Diminuisce il numero di inattivi

Nel confronto mensile diminuisce poi anche il numero di inattivi di 15-64 anni (-1,0%, pari a -138mila unità), e il tasso di occupazione sale al 56,9% (+0,1 punti), riporta Ansa. “Ad aprile prosegue la crescita dell’occupazione già registrata nei due mesi precedenti, portando a un incremento di oltre 120 mila occupati rispetto a gennaio 2021 – si legge in una nota dell’Istat -. L’aumento coinvolge entrambe le componenti di genere e si concentra tra i dipendenti a termine. Ciononostante, rispetto a febbraio 2020, mese precedente a quello di inizio della pandemia, gli occupati sono oltre 800 mila in meno e il tasso di occupazione è più basso di quasi 2 punti percentuali”.

L’asciugamani elettrico perfetto per la tua attività

Un’esigenza di qualsiasi gestore di locale, commerciante o direttore d’albergo, è fare in modo che il cliente possa sentirsi sempre perfettamente a proprio agio quando si trova all’interno delle strutture da lui gestite. In particolar modo i servizi igienici rappresentano uno degli ambienti più delicati nei quali l’igiene ed il comfort sono assolutamente prioritari per una gestione accurata e di successo. Garantire massimo benessere e senso di pulizia è infatti di fondamentale importanza, ed è per questo che si cerca sempre di adottare tutte quelle soluzioni in grado migliorare l’esperienza del cliente e farlo sentire un po’ come a casa sua, certamente a suo agio. Uno dei dispositivi che forniscono un validissimo aiuto a coloro che hanno il compito di garantire igiene e benessere ai clienti, anche all’interno dei servizi igienici, è l’asciugamani elettrico Mediclinics. Questo potente dispositivo, dal design accattivante ed elegante, è in grado di asciugare completamente le mani in pochissimi secondi regalando quella sensazione di morbidezza sulla pelle che soltanto un’asciugatura perfetta è in grado di regalare.

L’intensità del getto è comunque regolabile e,  grazie anche all’assenza di una resistenza, il dispositivo consente di ridurre notevolmente i consumi. Stiamo parlando di un prodotto che garantisce assolutamente l’incolumità dei fruitori, in quanto non è importato dai mercati asiatici bensì viene interamente realizzato in Europa, e per questo motivo risponde perfettamente a tutti gli standard di sicurezza previsti dalla normativa vigente. È un prodotto dal design innovativo ed elegante, destinato ad ambienti ricercati in cui il benessere ed il comfort del cliente vengono prima di ogni altra cosa. Si tratta proprio di una di quelle soluzioni in grado di far percepire al cliente tutto l’interesse che la struttura che ne fa uso ha nei suoi confronti, migliorando così anche la percezione del cliente nei confronti della struttura.

Le Pmi vengono sempre più prese di mira dagli hacker

La pandemia ha avuto un impatto profondo sulla sicurezza informatica delle organizzazioni, con gli attacchi di phishing e ransomware aumentati rispettivamente dell’11% e del 6%, e i casi di false dichiarazioni cresciuti di 15 volte rispetto allo scorso anno. Ma il gap fra le violazioni che colpiscono le grandi aziende e le Pmi si sta assottigliando. Se lo scorso anno le violazioni a danno delle Pmi erano meno della metà rispetto a quelle subite dalle grandi aziende, dall’edizione 2021 del Data Breach Investigations Report di Verizon Business emerge un rapporto di 100 a 87. Il Dbir 2021 ha preso in esame 5.258 violazioni segnalate dalle 83 aziende coinvolte, un terzo in più di quelle analizzate lo scorso anno. E le Pmi risultano sempre di più nel mirino degli hacker.

Tipologie di attacco ora simili per grandi aziende e Pmi

“Anche le tipologie di attacco – sottolinea all’Adnkronos Phillip Larbey, Managing Principal di Verizon Business – vanno uniformandosi: sia per le Pmi sia per le grandi aziende, oltre il 70% delle violazioni sono state determinate da intrusioni all’interno del sistema di sicurezza, errori di vario tipo e attacchi alle applicazioni web. Un panorama che mette dunque in evidenza la sempre maggiore attrattività delle Pmi per gli hacker – continua Larbey – e che dimostra come anche in paesi come l’Italia, il cui tessuto economico è basato su realtà imprenditoriali di piccole e medie dimensioni, non si possa dormire sonni tranquilli, ma si debba continuare a investire sull’aggiornamento continuo dei sistemi di cybersecurity, ma soprattutto sulle competenze It delle risorse”.

Violazioni alle applicazioni web: il 39% del totale 

Il rapporto 2021 di Verizon ha anche evidenziato le sfide che le aziende devono affrontare quando trasferiscono la maggior parte delle loro funzioni aziendali in cloud, dato che gli attacchi alle applicazioni web rappresentano il 39% del totale delle violazioni.

“Con l’aumentare delle aziende che trasferiscono in cloud funzioni essenziali per il business, le potenziali minacce per le loro operazioni potrebbero diventare più concrete – evidenzia il Ceo di Verizon Business, Tami Erwin -, poiché i malintenzionati cercano di sfruttare le vulnerabilità umane e la maggiore dipendenza dalle infrastrutture digitali”.

I vari settori vengono colpiti in maniera differenziata

Sebbene la sicurezza rimanga per tutti una sfida prioritaria, esistono differenze significative tra i vari settori. Nel settore finanziario e assicurativo, l’83% dei dati compromessi in caso di violazione sono di tipo personale, mentre nell’ambito dei servizi professionali, scientifici e tecnici lo è il 49%. Nella Sanità, invece, il banale errore umano continua a caratterizzare questo settore, in particolare la misdelivery (36%), sia elettronica o relativa a documenti cartacei. Mentre nella PA la minaccia di gran lunga più grande è il social engineering.

Per gli italiani “smart” è un concetto che va oltre la tecnologia

Una vita smart, dalla casa al benessere alla cucina. Ma come viene percepito dagli italiani il concetto di “smart”? Alla domanda risponde AMC, azienda nel settore dei sistemi di cottura in acciaio inox di alta qualità, che insieme all’Istituto Internazionale AstraRicerche ha condotto un’indagine per analizzare le percezioni, i comportamenti, i valori e le aspettative riguardo al concetto di smart. I dati rivelano che secondo la maggioranza degli italiani il benessere fisico, mentale ed economico sono elementi essenziali per valutare quanto sia smart la propria vita. Insomma, la smart way of life presenta diverse sfaccettature: sostenibilità, salute, benessere, semplicità ed efficienza.

Smart life: per ora è solo per un italiano su due

Per quasi il 44% degli italiani smart life significa riuscire a fare le stesse cose con meno risorse, e per il 37,7% fare le cose più velocemente, ma con buoni risultati. Inoltre, oltre un terzo degli intervistati (35,2%) interpreta smart life come la capacità di fare molte cose con successo, e ancora, il 31,4% associa il termine smart al fare le cose con buon umore e con un atteggiamento positivo. Tuttavia, soltanto 1 intervistato su 2 ritiene che la propria vita sia smart, e l’80% degli intervistati desidera una vita più smart nei prossimi 1-2 anni.

Tecnologia, salute e semplicità

Per quanto riguarda l’idea della cucina smart, al primo posto per gli italiani (82,9%) c’è l’utilizzo di prodotti tecnologici accanto a una spiccata attenzione al cucinare sano. Al secondo posto (80,4%), cucinare in modo più semplice e rilassato, e al terzo (78,9%) il raggiungimento di un’alta qualità alimentare. Risulta poi forte il legame tra benessere psicofisico e attività culinaria, non solo in termini di qualità del cibo, ma anche di esperienza e comfort. Se 3 persone su 4 (73,8%) apprezzano un modo di cucinare efficiente e veloce, il 72,9% pensa che la cucina smart abbia senso se è anche divertente, mentre molti italiani (67,1%) ritengono importante la possibilità del multitasking in cucina, e più di un terzo degli intervistati afferma che è essenziale cucinare senza sprechi e con un basso uso di risorse, sottolineando l’importanza della sostenibilità anche ai fornelli.

Smart cooking: come ottenere il massimo con il minimo sforzo e senza sprechi

Quasi il 75% degli intervistati identifica lo smart cooking con un sistema semplice, veloce, comodo ed efficace. Un sistema che consente di liberare la fantasia utilizzando gli strumenti giusti per ottenere ricette gustose, leggere e sane con un limitato uso di risorse, e quindi senza sprechi di acqua o energia. Insomma, significa ottenere il massimo con il minimo sforzo. Data l’alta percentuale di presenza ai fornelli degli italiani (il 57,7%, ovvero più di metà degli intervistati cucina ogni giorno), le fonti di ispirazione per cucinare diventano un “tema caldo”. E se le ricette condivise tra parenti o amici (48,5%) sono in testa alla classifica, l’ispirazione in cucina si prende anche dalle app (40,9%) e dai siti web dedicati

È arrivato il Nft, il certificato digitale per opere virtuali o cimeli tecnologici

Nell’era digitale la nuova frontiera dell’autenticazione si chiama Nft (Non Fungible Token), il certificato digitale che usa il sistema della blockchain per “autenticare” la cosiddetta crypto arte, da un quadro fatto dall’AI a una canzone techno fino a gattini virtuali. Potrebbe sembrare un fenomeno di nicchia o per nerd, se non fosse che di recente la casa d’aste Christie’s ha venduto un’opera completamente digitale dell’artista Beeple per 69 milioni di dollari, registrata con un Nft e sdoganando definitivamente questo sistema. La tecnologia però risale al 2017, quando alcuni sviluppatori canadesi hanno lanciato il gioco CryptoKitties, con cui era possibile acquistare gattini virtuali con un contratto registrato sulla blockchain.

Il primo tweet messo all’asta per 2,5 milioni di dollari

La popolarità dell’Nft è cresciuta di recente grazie a due personaggi in vista nel mondo dell’hitech, il patron di Tesla Elon Musk e l’amministratore delegato di Twitter Jack Dorsey. Il primo ha pubblicato un tweet con una traccia di musica techno ispirata all’Nft. Si sa che Musk è un grande sostenitore delle monete digitali, tanto che Tesla ha investito 1,5 miliardi di dollari in Bitcoin e in futuro accetterà la valuta come forma di pagamento per le sue auto. Jack Dorsey, invece, ha messo all’asta il suo primo tweet, un cimelio tecnologico che risale al 21 marzo 2006 e che 15 anni fa dette il via all’avventura Twitter. Lo vende in forma di Non Fungible Token in modo da certificarlo e renderlo un oggetto da collezione che non possa essere duplicato. Al momento è quotato alla cifra da capogiro di 2,5 milioni di dollari.

Un’evoluzione della blockchain con standard creati ad hoc

Quello che si acquista con l’Nft non è quindi l’opera in sé, ma un certificato, un token che consente di affermare i diritti sull’opera. In pratica si tratta di un’evoluzione della blockchain, la tecnologia per consentire e tracciare gli spostamenti di valuta (una sorta di libro mastro virtuale) con standard creati ad hoc. Luogo principale per la creazione di questi Nft è Ethereum, scrive l’Ansa, una criptovaluta nata proprio per gestire ‘smart contract’ e che rappresentano un bene unico.

Rendere speciale, non replicabile e unico quello non lo è

Il sistema si sta sviluppando rapidamente. Anche Nike detiene un brevetto per le sue sneaker Nft chiamate CryptoKicks, mentre la band italiana Belladonna, con il singolo New Future Travelogue, sono i primi artisti del nostro Paese a vendere un brano musicale come Non Fungible Token in copia unica. Il mercato, cosa non da poco, sta acquistando valore. Secondo un report della NonFungible Corporation e dell’Atelier Bnp Paribas, nel 2020 gli scambi del mercato Nft hanno superato i 250 milioni di dollari, un aumento di quattro volte rispetto al 2019. Ciò che fa riflettere però è il cambio di rotta del mondo informatico, che dalla proposta di una replicabilità pressoché infinita dei contenuti sta cercando di rendere unico, speciale e non replicabile quello che unico non è.

Effetto Covid sul carrello della spesa alimentare, nel 2020 +7,4%

L’effetto dei ripetuti lockdown ha spinto gli italiani tra le mura domestiche, e nel 2020 la pandemia ha fatto aumentare la spesa alimentare delle famiglie del +7,4%, una crescita record negli ultimi 10 anni. I picchi più elevati si sono verificati a Pasqua e a Natale, in corrispondenza delle stretta su uscite e spostamenti. E se le star del carrello al tempo del Covid sono state le uova fresche, che hanno registrato un balzo del 14,5% negli acquisti, tendenze positive si registrano in tutti i comparti, con incrementi sopra la media per formaggi, carne e salumi, e prodotti ortofrutticoli. Un andamento che tuttavia non compensa il crollo verificato nella ristorazione, dove la spesa delle famiglie si è ridotta del 42%.

La pandemia ha cambiato il rapporto con il cibo

È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Ismea, che evidenzia come il trascorrere delle settimane in casa abbia modificato progressivamente l’atteggiamento dei consumatori anche nei confronti del cibo. Così cresce il paniere “cuochi fai da te” (uova, farina, lievito, burro, zucchero, olio), con un graduale ridimensionamento dell’interesse iniziale per i prodotti conservabili (surgelati e scatolame) e per i prodotti da “scorta dispensa” (latte Uht, pasta, passate di pomodoro). L’alimentazione è diventata però anche una delle vie per cercare di mantenersi in salute, come dimostra il boom della domanda di arance, che nell’inverno 2020 ha spinto la crescita annuale degli acquisti di frutta dell’8,9%.

Dal globale al locale, si accelera il processo di deglobalizzazione degli acquisti

Per quanto riguarda la scelta dei luoghi di acquisto si è assistito invece alla riscossa delle piccole botteghe di prossimità, divenute le realtà più dinamiche con un incremento del 18,4%. La pandemia ha infatti accelerato il processo di “deglobalizzazione” in atto da qualche tempo, alimentando interesse e voglia di “mangiare vicino”. Dal globale al locale, quindi, inteso come il negozio di vicinato, il mercato rionale, o l’acquisto direttamente dal contadino o in fattoria. L’emergenza Covid-19 di fatto ha determinato un sensibile aumento del numero delle imprese agricole che praticano la vendita diretta. Di conseguenza, il fatturato di questo canale secondo l’Ismea nel 2020 ha superato i 6,5 miliardi di euro.

La rete Campagna Amica salva le specialità del passato a rischio di estinzione

Un risultato reso possibile anche dal fatto che l’Italia può contare sulla rete organizzata Campagna Amica, che conta 1200 mercati contadini a livello nazionale. Una realtà in controtendenza alle drammatiche chiusure di negozi nelle città, e che contribuisce a mantenere vivo il tessuto economico e sociale nelle aree urbane. Nei mercati contadini di Campagna Amica poi è possibile trovare specialità del passato a rischio di estinzione. Salvati grazie all’azione di recupero da parte degli agricoltori, questi prodotti agricoli non troverebbero spazio nei normali canali di vendita, dove prevalgono rigidi criteri dettati dalla necessità di standardizzazione e di una grande quantità di offerte, riporta Askanews.

 

La doppia sfida dell’agricoltura, competitività e sostenibilità

Le aziende non possono prescindere da competitività e produttività, ma al tempo stesso non possono esimersi dall’essere sostenibili. Oggi le imprese agricole sono chiamate a una doppia sfida, quella della competitività e quella della sostenibilità. Due obiettivi che spesso non vanno d’accordo. Tra Covid-19, cambiamenti climatici, concorrenza internazionale ed European Green Deal, da un lato, e la diffidenza dei consumatori verso tutto ciò che non è percepito come tradizionale, solo l’innovazione, dalle nuove tecnologie di evoluzione assistita (TEA) fino all’agricoltura di precisione e 4.0, può aiutare le aziende a vincere questa duplice sfida. Perché “gli scenari della scarsità alimentare, delle risorse naturali e dei cambiamenti climatici sembrano fantascienza, ma in realtà ci riguardano da vicino”, dichiara Denis Pantini, Responsabile Agroalimentare di Nomisma.

I prodotti delle aziende “tradizionali” vengono percepiti di qualità superiore

Si tratta delle evidenze emerse dalla survey di Nomisma-Agrifood Monitor, realizzata in partnership con Crif. La ricerca ha messo in luce come i preconcetti verso l’innovazione in agricoltura derivino più dalla mancanza di una corretta comunicazione, o informazione, piuttosto che da forme di “integralismo alimentare”.

Per il 45% degli italiani, infatti, i prodotti agroalimentari derivanti da aziende “tradizionali” vengono percepiti come di qualità superiore rispetto a quelli offerti dalle aziende più avanzate dal punto di vista tecnologico.

Per il 54% dei consumatori è necessario un cambio di rotta

Anche se il consumatore è sovrano la stessa survey evidenzia come molte convinzioni sulle innovazioni in agricoltura derivino da una scarsa conoscenza, tanto da venire “ribaltate” una volta spiegate le funzioni di tali miglioramenti tecnologici, soprattutto se inquadrate nello scenario evolutivo verso il quale stiamo andando. A fronte di un futuro condizionato dai cambiamenti climatici e dalla necessità di attività produttive più sostenibili, non sembrano infatti esserci molte possibilità. Tanto che il 54% dei consumatori reputa necessario un cambio di rotta per gli agricoltori italiani, spiega Askanews, soprattutto attraverso investimenti in innovazione, che permettano di affrontare la doppia sfida della competitività e della sostenibilità.

Dagli irriducibili agli indifferenti, l’identikit dei consumatori

Certo, l’indagine Nomisma-Agrifood Monitor mostra che non mancano gli irriducibili, ovvero coloro che sono disposti a pagare di più pur di continuare ad acquistare prodotti direttamente da contadini meno avvezzi alla tecnologia (18%), così come non manca un 13% di chi si dice pronto a cambiare la propria dieta introducendo alimenti “alternativi”, come gli insetti o le alghe, o un 5% disponibile a consumare cibi creati in laboratorio. C’è però un rimanente 10% che sembra essere indifferente all’origine territoriale dei prodotti e incline ad acquistare prodotti stranieri.

Come decorare un duplex alla perfezione

Un duplex è una casa formata dall’unione di due differenti immobili composti da due piani sovrapposti o uno di fianco all’altro, collegati tra loro. Quando si necessita di arredare o decorare un duplex, bisogna considerare delle particolarità che non si presentano quando arrediamo una casa a un livello o comunque di tipo tradizionale.

Ad ogni modo il risultato finale può essere spettacolare, in quanto il duplex offre anche una serie di vantaggi rispetto alle abitazioni tradizionali come maggiore luminosità, più privacy grazie alla sua disposizione particolare e la possibilità di creare ambienti differenziati.

Esistono duplex di tutte le dimensioni, e quando iniziamo le fasi di scelta di arredi e complementi bisogna tenere conto della disposizione delle varie stanze . Ad esempio al secondo piano, in caso di appartamenti su due livelli, troviamo abitualmente la zona riposo e le camere da letto. Al primo piano il soggiorno, la sala da pranzo, la cucina e il bagno. È possibile anche riservare uno spazio dedicato a un’area di lavoro su uno dei due piani per chi lavora da casa e necessita di una stanza in cui potersi dedicare alle proprie attività.

I consigli per arredare un duplex con gusto

Vediamo adesso di seguito alcune idee e suggerimenti utili decorare con gusto un duplex.

Iniziamo con il dire che in un duplex è possibile creare ambienti diversi a seconda dello spazio disponibile, creando un passaggio armonioso da l’uno all’altro. Puoi giocare con decorazioni e soluzioni, aggiungendo colore ad ogni stanza attraverso i mobili, ma mantenendo l’armonia visiva dell’intero spazio.

Generalmente le scale sono considerate un inconveniente quando si vive in un duplex, ma tu considerale invece un valore aggiunto del quale possiamo anche approfittare. Che ne pensi di usare le scale per creare un spazio di archiviazione aggiuntivo? Puoi farlo sia attraverso armadi su misura che passano inosservati o mensole: scegli l’opzione migliore in base alla tipologia di scala.

Se il tuo duplex è particolarmente piccolo, una buona opzione potrebbe essere quella di posizionare il divano sotto le scale per guadagnare spazio in soggiorno.

Nei duplex, gli spazi sono generalmente aperti. Per ottenere una  transizione armoniosa tra diversi ambienti giocando con decorazioni e suppellettilipuoi scegliere di utilizzare arredo luxury, elementi decorativi o giocare con i  tappeti che consentono un passaggio armonioso tra i diversi ambienti di casa.

Tieni conto di questi consigli e vedrai il tuo duplex diventerà una casa molto accogliente.