Cervello femminile e maschile: le differenze aprono la strada a cure ad hoc

Lo confermavano anche precedenti ricerche scientifiche: il cervello femminile e quello maschile sono diversi, e quello femminile è più abile nel riconoscere le emozioni del cervello maschile. Ma l’ultima scoperta sul cervello umano, oltre a essere stata resa possibile grazie all’intelligenza artificiale, apre la strada a future cure personalizzate per i disturbi neurologici e psichiatrici. In futuro le terapie dovranno perciò tenere conto anche delle differenze di genere del malato.

Il risultato della ricerca, pubblicata sulla rivista Scientific Reports, si deve alla collaborazione tra l’Olanda e la Svizzera, tramite l’Università di Twente e l’Istituto di Neuroscienze di Nimega (Olanda) e l’Università di Zurigo.

1.300 elettroencefalografie analizzate dall’intelligenza artificiale

Che il cervello maschile e quello femminile lavorino a un ritmo differente, soprattutto quando ci sono in gioco le emozioni, già si sa, anche se nemmeno l’occhio del più bravo neurologo potrebbe accorgersene. Lo hanno invece dimostrato una volta per tutte i segnali elettrici emessi dal cervello misurati con l’elettroencefalogramma. E l’aiuto dell’intelligenza artificiale, che ha analizzato i dati provenienti da 1.300 elettroencefalografie, è stato decisivo, riferisce Ansa.

Nell’uomo e nella donna anche i sintomi psichiatrici sono diversi

“Un mio maestro di molti anni fa mi diceva che il cervello dell’uomo e della donna sono completamente diversi. Ci sono delle basi biologiche che supportano questa evidenza”, osserva Francesco Papaleo, dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Genova. Questo non vale solo per le emozioni, ma anche per molte patologie psichiatriche. I sintomi, ad esempio, nell’uomo e nella donna sono distinti: l’uomo è più aggressivo, la donna un po’ più introspettiva. Questa differenza è un riflesso, perché anche a livello biologico il network cerebrale è diverso”.

Non solo il genere, ma anche l’età è un fattore decisivo 

Quindi anche quando si affronta una malattia psichiatrica si deve considerare se la persona da trattare sia maschio o femmina. “Non è importante soltanto il sesso, ma anche il periodo dello sviluppo – prosegue Papaleo – perché si è visto, ad esempio, che se esaminiamo degli adulti, uomo e donna sono differenti. Ma dopo la menopausa le donne cominciano a essere ancora diverse rispetto a quando erano adulte perché il sistema ormonale cambia. Accade qualcosa di analogo se guardiamo al periodo che precede l’adolescenza. Molta di questa biologia legata ai generi è collegata anche al ciclo ormonale perché ci sono ormoni che sono presenti e distinti dall’adolescenza fino alla menopausa. Naturalmente – conclude – tutto questo aiuta per la costruzione di terapie personalizzate”.

 

Cosa mangeremo nel 2018? La top ten delle tendenze food

Sarà all’insegna del cibo etico e senza zucchero il 2018 in tavola. Lo dice TheFork, la celebre app di prenotazione on line di ristoranti, che ha esaminato le ricerche dei propri utenti e i dati della piattaforma, presente in 11 Paesi. Da questa gigantesca analisi è emerso lo scenario gastronomico del 2018, con tutte le tendenze emergenti.

1 Fiori

Fiori per decorare, ma anche per cucinare e insaporire preparazioni o insalate. L’anno appena iniziato è, infatti, all’insegna dei fiori. L’elemento fiorito, secondo i trend setter del comparto, sarà infatti la chiave del successo di ogni piatto: dal latte aromatizzato alla lavanda al tè all’ibisco, fino alla rosa che arricchirà numerosissime preparazioni.

2 Medio Oriente

In base alle analisi di Fine Dining Lovers, quest’anno sarà di moda la cucina mediorientale. Libano, Marocco, Siria, Iran, Israele saranno i paesi che ispireranno i menù del 2018.  Dall’hummus al falafel, dalla pita al baba ganoush, largo a sapori e a piatti speziati e gustosi.

3 Estremo Oriente

C’è chi invece scommette sull’appeal della cucina Filippina, ancora poco conosciuta dalle nostre parti. Si fa strada anche la gastronomia coreana: sono sempre di più i fan del kimchi, la tradizionale zuppa a base di verdure fermentate.

4 Instagram

Nel 2018 Instagram sarà il social che dominerà la scena culinaria mondiale. L’’instagrammabilità’ di un piatto ne decreterà anche il successo, quest’anno più che mai.

5 Novel Food

In diversi Paesi (in Italia non ancora) è entrato in vigore il regolamento Ue su prodotti a base di insetti o loro derivati. Su molte tavole sarà quindi possibile assaggiare farine ricavate da bachi o grilli, ad esempio.

6 Tecnologia

Grazie a servizi tecnologici dedicati sempre più efficienti, l’utilizzo di piattaforme intelligenti permetterà ai ristoranti di offrire un servizio alla clientela iper personalizzato.

7 Zuccheri alternativi

Sciroppi ricavati dal dattero, sorgo e yacon arriveranno sul mercato come ingredienti per dolcificare i dessert. In un mondo sempre più attento alla salute, i consumatori sono perennemente a caccia di zuccheri alternativi e a basso tasso glicemico.

8 Pane e funghi

La Specialty Food Association segnala per il 2018 la crescita della panetteria tradizionale, e nel contempo, il boom della cucina  a base di cannabis negli Usa dove sempre più stati stanno legalizzando la marijuana per uso ricreativo. Ma aumenta anche il consumo di funghi.

9 Etica e consapevolezza

Salute e gusto viaggeranno di pari passo. I consumatori sono sempre più attenti alla provenienza dei prodotti, ai loro criteri di produzione e alle loro proprietà benefiche. Utenti molto più sensibili anche alla lotta agli sprechi.

10 Cibi locali

Gli esperti sono tutti d’accordo nell’affermare che nel 2018 troveremo sui menù dei ristoranti una presenza sempre più massiccia di cibi locali.

Lombardia, aumentano le società di capitale. Milano, Monza Brianza e Lodi poli di imprenditorialità

Economia più strutturata con l’aumento di società di capitale e migliore andamento delle Srl, grazie alle maggiori iscrizioni rispetto alle sofferenze delle Spa. I dati sono emersi durante il convegno “PMI e mercati finanziari”, con la presentazione della ricerca dell’Osservatorio delle Società e delle Imprese della Camera di Commercio in collaborazione con il Professor Carlo Bellavite Pellegrini dell’Università Cattolica sull’anno 2016, sulle imprese non cessate.

Natura giuridica sulle imprese attive, cosa è cambiato in cinque anni

Più strutturata l’economia in Italia e Lombardia, con la crescita di un’economia direzionale rappresentata dalle società di capitale, che superano un milione nel Paese, di cui quasi un quarto in Lombardia (241 mila). Secondo i dati della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi al terzo trimestre 2017, al calo delle ditte individuali del 5% nel Paese e del 3% in Lombardia corrisponde la crescita del 16% delle società di capitale in Italia e del 9% in Lombardia. Sono Roma e Milano i centri direzionali del Paese a guidare il cambiamento con 135 mila e 121 mila società di capitale. Forte la presenza anche a Napoli, Torino e Brescia. In calo pure società di persone, mentre è maggiore la tenuta delle cooperative. Tra i settori, commercio e industria prevalgono per le società di capitale, agricoltura è tra i primi per le ditte individuali, ristorazione per le società di persone, edilizia e servizi alle imprese per le cooperative.

Milano, Monza Brianza e Lodi poli di imprenditorialità

A Milano su 299 mila imprese attive, 121 mila sono società di capitale, 45 mila di persone, 124 mila imprese individuali. A Monza e Brianza su 64 mila imprese attive, 17 mila sono società di capitale, 12 mila di persone, 33 mila imprese individuali. A Lodi su 15 mila imprese attive, 3 mila sono società di capitale, 3 mila di persone, 9 mila imprese individuali.

Crescono le società di capitale, calano le ditte individuali

In Italia, tra i 5,2 milioni di imprese prevalgono le ditte individuali, 3,1 milioni, anche se in calo, -5,2% in cinque anni (erano 3,3 milioni). Poi ci sono le società di capitale, 1,1 milioni ma in crescita del 15,7% (erano 968 mila). Seguono le società di persone, 802 mila, in calo del 10% (erano 893 mila). Poi ci sono le cooperative (81 mila, stabili). Per quanto riguarda la Lombardia, tra le 818 mila imprese in regione prevalgono le ditte individuali, 413 mila, anche se in calo, -2,7% in cinque anni (erano 424 mila). Poi ci sono le società di capitale, 241 mila ma in crescita del 9,4% (erano 221 mila). Seguono le società di persone, 144 mila, in calo del 10% (erano 161 mila). Infine le cooperative (11 mila rispetto a 12 mila, -5,6%).

Milano e Roma centri direzionali per le società di capitale

Milano e Roma guidano il paese per numero di società di capitale, rispettivamente 135 mila e 121 mila, su un totale italiano di 1,1 milioni. Seguono Napoli (59 mila), Torino (33 mila) e Brescia (27 mila). Sopra 20 mila anche Bari, Bergamo, Firenze, Bologna. Per società di persone, la prima è Milano con 45 mila, poi Torino e Napoli con circa 43 mila, Roma con 34 mila e Brescia con 20 mila. Oltre 17 mila a Padova e Firenze. Per le imprese individuali “vince” Roma con 175 mila, davanti a Napoli con 130 mila e a Milano con 124 mila.  Seguono Torino con 116 mila, Bari con 87 mila, Salerno con 87 mila e Brescia con 58 mila. Per cooperative la prima è Milano con 6 mila, seguita da Roma con quasi 6 mila, Napoli e Palermo con circa 3 mila, Catania, Salerno, Bari e Foggia con oltre 2 mila.

Milano candidata ufficiale a ospitare la Convention IGLTA 2020, l’Associazione internazionale del Turismo Gay & Lesbian

È ufficiale la candidatura di Milano a ospitare la 37esima Convention IGLTA, l’Associazione internazionale del Turismo Gay & Lesbian, in programma nel 2020. Si tratta di un appuntamento importante per il turismo cittadino, che potrebbe portare nel capoluogo lombardo oltre 400 operatori turistici internazionali. Il Board di IGLTA dovrà individuare la città vincitrice entro il prossimo 15 dicembre tra Milano, Londra, Bruxelles, Tel Aviv, Bogotà e Sydney.

Una squadra forte per sostenere Milano

Per sostenere la candidatura, si è formata una squadra particolarmente efficace. Si sono infatti uniti l’Agenzia nazionale del Turismo (ENIT), il Comune di Milano e l’Associazione Italiana del Turismo (AITGL); tra i principali impegni assunti ci sono la sponsorizzazione del Gala dinner di chiusura della Convention 2019 a New York e dell’Opening cocktail reception nel 2020 a Milano. La location selezionata per ospitare il congresso è l’AtaHotel Expo Fiera.

Occasione per sottolineare il carattere cosmopolita della città

“Per Milano si tratta di un’iniziativa che conferma il carattere aperto e cosmopolita della città, da sempre in prima linea per l’affermazione dei diritti. Allo stesso tempo, promuovere il capoluogo lombardo anche come destinazione gay friendly fa parte di una strategia di sostegno alle attività di internazionalizzazione e del posizionamento di Milano nel mercato turistico globale” ha detto l’assessore al Turismo, Sport e Qualità della Vita, Roberta Guaineri.

Un mercato che vale 2,7 miliardi

Per il capoluogo lombardo non si tratta solo di una vetrina internazionale, ma anche e soprattutto di un’eccezionale occasione di business. “Il Nostro Paese ha già vinto. Milano ha compreso subito l’importanza, non solo socio-culturale, ma anche economica di questo mercato stimato in 2,7 miliardi e con 35 milioni di arrivi internazionali in un anno nel mondo. Da non sottovalutare poi l’ingresso a maggio di ENIT come membro IGLTA: un messaggio forte che rafforza l’immagine gay friendly del Paese contro quella conservatrice che fa sì che l’Italia, pur essendo la prima meta desiderata, scenda poi al quinto posto tra quelle scelte dal viaggiatore LGBT”  ha precisato il presidente del Local Committee, Alessio Virgili.

Appoggio anche dal Consolato Usa

La candidatura di Milano ha avuto l’endorsement del Consolato USA di Milano, del VisitUSA Italia, dell’European Travel Commission, di San Francisco Travel Association e dell’Arcigay di Milano. “Il Consolato Americano di Milano è coinvolto in questa candidatura essendo gli Stati Uniti una delle mete preferite dai turisti italiani LGBT ed avendo i nostri due paesi una grande storia di amicizia. Questa convention può essere un’opportunità unica, sia per incrementare ulteriormente il numero di viaggiatori Italiani che visitano gli Stati Uniti, sia per convincere più turisti LGBT americani a visitare l’Italia. Il Consolato USA è parte integrante della comunità LGBT di Milano e partecipa dal 2012 al Milano Pride. E’ naturale che supportiamo la candidatura della città ad un evento che può portare benefici di natura economica, sociale e di immagine” ha concluso il Console commerciale, Robert Peaslee.

Casa smart? Meglio sicura più che tecnologica

La casa sta diventando sempre più smart e il futuro, per certi versi, è già il presente. Esistono frigoriferi capaci di farsi autonomamente un “check” e di segnalare quali scorte sono finite o da sostituire; il microonde riconosce da solo le pietanze al suo interno e le cucina nel modo migliore; i sensori messi all’esterno dell’abitazione sentono il tempo e sono in grado di chiudere tende, finestre o tapparelle. Per non parlare di luci che si accendono in automatico o che cambiano intensità a seconda delle ore del giorno o addirittura dell’umore. Il tutto collegato via Internet allo smartphone del padrone di casa. Eppure, nonostante il fascino indiscusso di tanta tecnologia – che per certi versi va ben oltre la cosiddetta domotica – gli europei sono ancora attenti ad altri aspetti. Per ora.

Gli europei puntano alla sicurezza

Per gli europei la casa davvero intelligente non è quella ipertecnologica e futuristica, ma quella che garantisce la maggior sicurezza possibile. L’esame delle esigenze degli abitanti del Vecchio Continente per quello che riguarda la casa perfetta emerge da un sondaggio condotto dai ricercatori di Strategy Analytics. In base alle risposte, i consumatori europei sono infatti cinque volte più propensi a dotarsi di allarmi antincendio e sistemi di notifica delle emergenze, piuttosto che di tapparelle in grado di alzarsi e abbassarsi da sole a orari prestabiliti.

Più che gadget meglio i sensori che controllano le perdite d’acqua

L’indagine ha coinvolto ben seimila europei, ai quali è stato chiesto di relazionarsi e confrontarsi con le opportunità offerta da una casa smart. Una casa in cui gli oggetti sono connessi a internet e controllabili da remoto con lo smartphone. La stragrande maggioranza degli intervistati ha privilegiato la protezione rispetto ad altri aspetti. Tra le soluzioni hi-tech più desiderate spiccano i sensori che rilevano una perdita d’acqua e le valvole che chiudono l’impianto idrico in automatico, le videocamere di sorveglianza, i videocitofoni e i sistemi che simulano la presenza di persone in casa, insieme ai termostati ‘smart’ che si controllano con una app. Cancello automatico e luci programmabili sono invece dotazioni dal poco fascino.

Americani, attenti al fuoco

Ancora diverso il mood degli americani, anche se la sicurezza rimane l’elemento fondamentale della casa. Sempre secondo gli analisti, l’americano medio è 12 volte più disposto a dotarsi di un allarme antincendio che non di un sistema di irrigazione programmabile via telefono. Lo scenario, però, è temporaneo: entro il 2025 le risposte saranno molto, molto diverse.

Vacanza con… intervento estetico. I ritocchi si e no

L’estate può non essere soltanto mare sole e divertimento. Può anche essere il periodo giusto per sottoporsi a un intervento di chirurgia plastica. A differenza di quanto siamo abituati a pensare e a sentire, anche la calda estate può essere considerata una stagione giusta per “sistemare” qualcosa. Non è certo un caso se Paesi decisamente più caldi del nostro, come Messico, India e Brasile, sono autentici “paradisi” della chirurgia estetica. “Soprattutto per quanto riguarda gli interventi al viso il vantaggio può essere quello di ritornare a settembre con un aspetto decisamente migliorato, più giovane e fresco, facilmente riconducibile a una vacanza ben riuscita. Lo stesso vale in parte per i ritocchi al corpo, le cui trasformazioni possono essere ricondotte alle vacanze e allo stile di vita più sano che si è seguito in quel periodo” spiega Marco Klinger, professore di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica all’Università degli Studi di Milano. Allora ecco la lista degli interventi che si possono affrontare anche in estate in sicurezza, a condizione di seguire poi le indicazioni del medico per una perfetta guarigione. Perché l’intervento si può fare in estate, ma le cicatrici vanno protette per almeno sei mesi dal sole. Altrettanto importante è non stare al caldo durante la convalescenza, facendo in modo di ripararsi all’ombra e possibilmente in luoghi freschi e asciutti.

Minilifting e blefaroplastica

Si tratta di due interventi diversi, ma mirati a riconquistare un aspetto più giovane. Sono destinati a chi presenta palpebre “pesanti”, borse sotto gli occhi, tessuti del viso scivolati verso il basso, con le rughe “della marionetta” (verticali, dalle estremità laterali del naso agli angoli della bocca) e linea mandibolare non più ben definita.

Addominoplastica e body contouring

Qualche chilo di troppo posizionato nei punti sbagliati e tessuti molli e svuotati sull’addome sono difetti difficili da combattere con lo sport e la dieta. Si tratta di procedure indicate per donne con addome cadente, spesso conseguenza di gravidanze e grandi perdite di peso e che presentano antiestetici “rotolini” nella parte superiore esterna delle cosce, sopra le ginocchia, internamente, e sui fianchi.

Mastoplastica additiva

E’ senza dubbio uno degli interventi più eseguiti al mondo e quello più richiesto in Italia:  è l’aumento di seno. È rivolto a donne, dai 18 anni in poi, che desiderano un decolletée più abbondante

Rinoplastica

È l’intervento di rimodellamento del naso, per dargli una forma più armoniosa, ed eventualmente di correzione del setto, per risolvere i problemi di respirazione.

Tecnologie da Formula Uno che fanno risparmiare sulla bolletta

La Formula Uno non è solo un ricco circo mediatico, ma una competizione che alimenta una catena del valore molto interessante anche dal punto di vista tecnologico. Le monoposto, alle prese con misure sempre più stringenti sui temi della sicurezza attiva e passiva e del rispetto per l’ambiente, vengono progettate secondo tecniche e tecnologie mutuate dall’industria aerospaziale. A loro volta, le monoposto di Formula Uno sono preziosi laboratori viaggianti per l’auto di domani, cioè le vetture di serie che acquisteremo nel futuro.

Nel corso degli anni, sono molti i ritrovati tecnologici che dalle monoposto di Formula Uno si sono trasferiti alle vetture di serie. Basta citare il massiccio uso del kevlar, materiale in fibra sintetica usato in origine per le tute degli astronauti. Oggi abbatte il peso delle vetture di serie e trova ampi utilizzi nel campo della protezione (giubbotti antiproiettile) e nello sport (in kevlar si costruiscono canoe, bici, stecche da biliardo). Le varie edizioni di Formula Uno hanno fatto da palestra agli studi di aerodinamica, e oggi alcune vetture stradali di nicchia adottano il sottoscocca sigillato. Ampia diffusione nelle vetture di serie hanno raggiunto anche il cambio robotizzato e le pinze freno in carbonceramica.

Interessante è invece l’applicazione del sistema kers alle caldaie a condensazione costruite da una piccola ma solida realtà aziendale italiana. Acronimo di kinetic energy eecovey system, il kers in Formula Uno è un sistema che recupera l’energia cinetica sviluppata dalla monoposto in fase di frenata. Tale energia viene trasformata in una risorsa per alimentare il motore o i dispositivi elettrici della monposoto. Questa idea è stata recuperata dalla azienda Cosmogas srl per migliorare il funzionamento e il risparmio energetico delle caldaie a condensazione costruite interamente in Italia, nello stabilimento di Meldola (Forlì-Cesena). Si tratta di un sistema brevettato per riutilizzare il calore che normalmente andrebbe disperso. Le caldaie a condensazione Cosmogas, inoltre, sono dotate di un sistema di microaccumulo di acqua, resa immediatamente disponibile per i piccoli consumi domestici sotto forma di acqua calda sanitaria.

Il sistema che simula il kers è montato sui modelli Cosmogas Novadens, Cielodens e Topdens e secondo l’azienda tale innovazione comporta un risparmio del 30% in bolletta rispetto alle caldaie tradizionali. E stando alle scelte di estensione della garanzia, che è di dieci anni per il bruciatore e cinque anni per lo scambiatore, la tecnologia che porta il Kers in ambiente domestico è ben collaudata e sconfessa la fragilità che tali dispositivi dimostrano in pista, quando devono però funzionare alla velocità di 300Km/h.

Design for living, acquisti di pregio che puoi fare comodamente online

Fra i principali vantaggi di chi acquista online c’è sicuramente la comodità. Sostituendo il viaggio verso un negozio fisico (da fare in giorni e orari stabili da qualcun altro) con qualche semplice clic dal pc o dallo smartphone, si risparmia tempo da dedicare ad altre, piacevoli attività. Tra i limiti del mezzo, la sicurezza dei pagamenti online, un problema che è in via di completa risoluzione grazie a protocolli di pagamento sempre più efficaci, e l’impossibilità di valutare alcune caratteristiche del prodotto, quel toccare con mano e verificare di persona che è sempre un esame impossibile da compiere tramite l’e-commerce.

Oggi si ovvia a questo limite con una mole enorme di informazioni sul prodotto, veicolate non solo dalla casa produttrice, ma anche da utenti che hanno già acquistato il bene o il servizio e inondano di commenti le chat, i forum e i social network. Visite virtuali nel punto vendita, test comparativi, video recensioni e numerosi altri strumenti aiutano a completare l’opinione dell’acquirente. Se poi il prodotto è di nicchia, un autorevole strumento di valutazione può essere il parere degli esperti.

Viene in mente il ruolo dell’ADI, l’Associazione per il Disegno Industriale, istituzione nata a Milano nel 1956 a difesa del design italiano e internazionale, che a tale scopo coinvolge eminenti progettisti, giornalisti, critici e docenti. L’ADI oggi vanta oltre 1200 soci che collaborano in specifiche commissioni, al lavoro per lo sviluppo culturale ed economico del design. Il premio Compasso d’Oro, istituito dall’ADI, è più antico e prestigioso riconoscimento per la qualità del design, riservato ai prodotti di assoluta eccellenza. Ogni anno, dal 1954, vengono anche assegnate menzioni nei comparti del design per l’abitare, design per il lavoro, tecnologia dei materiali, ma anche per la ricerca teorica e la comunicazione. Alcuni prodotti di design premiati o menzionati sono diventati, negli anni, autentici miti della modernità, come la Fiat 500.

Se siete alla ricerca di un prodotto di nicchia, con un design di indiscussa qualità e suggellato dal parere positivo degli esperti, ci sono beni che hanno ricevuto la menzione al XXIV Premio Compasso d’Oro e sono ora acquistabili online. Horm, azienda che esporta i suoi arredi in 80 paesi nel mondo, ha ricevuto la menzione dell’ADI per Autoreggente, un tavolo realizzato senza viti e colle che omaggia i progetti del maestro Gio Ponti, tesi a ridefinire i concetti di forza ed equilibrio. E ha ricevuto l’ADI Design Index anche Dragonfly Cantilever Sedia, realizzata dall’azienda Segis, che ricorda fin dal nome l’aspetto e la leggerezza di una libellula.

Vacanze per molti, ma non per tutti

Arrivano le agognate vacanze per tanti, ma non per tutti gli italiani. Anzi. Colpa del budget all’osso, della crisi che sembra non passare e anche, tanto, dei timori legati alla sicurezza e al rischio terrorismo. Fatto sta che preparerà le valigie solo il 47% degli italiani, con un calo del 7% rispetto all’anno passato. Ovvero, soltanto un italiano su due si concederà almeno una notte fuori casa. I dati sono della società di mercato Doxa, che ha esaminato le intenzioni degli italiani in merito alle ferie del 2017. A restare tra le mura domestiche sarà soprattutto la popolazione degli over 54, che in due casi su tre non effettueranno nessuna vacanzina.

Non desta sorpresa il riscontrare che i più giovani, i cosiddetti Millennial, hanno meno paura nello spostarsi: saranno proprio loro, i ragazzi fra i 15-34 anni, i viaggiatori dell’estate. Nel 63% dei casi i giovani partiranno, così come lo faranno le famiglie con figli fino a 14 anni: saranno il 56% del totale a mettersi in viaggio. In generale, sono più propensi a regalarsi un soggiorno lontano dal solito tran tran i residenti al Nord-Ovest (54,7%) e Centro (54,6%), mentre le mete preferite risultano quelle italiane, che conquistano il 75,4% delle scelte, a discapito delle località estere.

La durata media delle vacanze è di  10,2 giorni. Ovviamente, quelle di mare sono sempre le destinazioni predilette, con il l 71,6% delle preferenze dei viaggiatori. Ma piacciono, seppur con altri numeri, anche la montagna (15,5%), le città d’arte (7,1%), la campagna (1,8%) e il lago (1,5%). Le regioni del Belpaese più gettonate per qualche giorno di vacanza fuori casa sono la Sicilia, scelta dal 12,7% dei viaggiatori, seguita da Puglia (11,4%), Veneto (9,2%), Sardegna (8,2%), Trentino Alto Adige (8,1%), Emilia Romagna (7,8%) e Toscana (7,3%). Per i vacanzieri che invece si dirigeranno vero mete oltreconfine, all’estero la meta regina si conferma ancora una volta la Spagna, ai vertici della classifica extra Italia con il 22,5% delle preferenze, che vede poi nelle posizioni più alte anche la Croazia (12,9%), la Grecia (7,5%) e l’Austria con il suo fascino (5,4%).

Tra le destinazioni da sogno, quelle lontanissime, Stati Uniti e Sud America sono le mete più desiderate per un viaggio. Infine, un dato sulla tipologia di sistemazione: saranno corte, saranno vicine, ma gli italiani vogliono vacanze comode e rilassate. Il 36% dei nostri connazionali,  infatti, sceglie l’hotel per il proprio soggiorno, mentre quasi il 30% approfitta della casa di famiglia.