Quantum Computing: in Italia oltre 140 milioni di euro dal PNRR

Secondo l’Osservatorio Quantum Computing & Communication del Politecnico di Milano, i fondi stanziati dal Governo italiano per investire in tecnologie quantistiche sono ancora inadeguati, e al netto di alcuni casi, la maggior parte delle aziende stanzia budget residuali, tra 50.000 e 150.000 euro, senza una strategia di medio-lungo termine.
Nel 2023 l’investimento privato nel Quantum Computing è ancora modesto, inferiore a 6 milioni di euro, stanziati su risorse interne all’azienda, come personale dedicato, e all’esterno, in consulenza, tempo macchina e formazione.

Ma grazie all’iniezione di fondi in ricerca e sviluppo derivanti dal PNRR, con oltre 140 milioni di euro stanziati su un orizzonte di 3 anni, e al crescente interesse da parte di alcune grandi aziende, l’Italia muove i primi passi verso la creazione di un ecosistema nazionale sul Quantum Computing.

Investimenti nelle tecnologie quantistiche

La tecnologia è in una fase prototipale in cui sono i fondi governativi a trainare lo sviluppo di ecosistemi competitivi. Tra gli investimenti pubblici italiani spiccano due iniziative, quella del Centro Nazionale HPC, Big Data e Quantum Computing (budget totale 320 milioni di euro) e il partenariato esteso NQSTI, National Quantum Science and Technology Institute (116 milioni di euro).

Nonostante si tratti di un importante punto di partenza, i fondi governativi sono ancora insufficienti. Il ritardo accumulato porta il Paese a detenere una filiera dell’offerta nazionale embrionale, con poche startup nazionali in uno scenario attualmente dominato da aziende internazionali e grandi società di consulenza.

Domanda e offerta a livello internazionale

Anche a livello globale il mercato del Quantum Computing nel 2023 è piccolo ed emergente: si stimano tra gli 800 e i 900 milioni di dollari di spesa. 
La filiera del Quantum Computing nel mondo lungo tutto lo stack tecnologico (hardware e componenti abilitanti, piattaforme di sviluppo, ambienti middleware, software, algoritmi) identifica 250 attori, il 70% dei quali rappresenta nuove iniziative imprenditoriali.

Dal punto di vista della domanda, nel 2023 crescono gli annunci di progetti di sperimentazione sul Quantum Computing per un totale di 151 progetti (+50% negli ultimi due anni) realizzati da 108 aziende.
Tra i settori più prolifici per numero di progetti quello finanziario, il chimico-farmaceutico, l’automobilistico e quello energetico.

Grandi aziende italiane nel percorso di Quantum Readiness

Nel 2023 il 24% delle grandi aziende italiane ha avviato i primi passi nel percorso di Quantum Readiness. L’11% solo a scopo informativo, attraverso iniziative di disseminazione e qualche relazione di ecosistema, un ulteriore 12% in modo più concreto, avviando anche una sperimentazione, e solo l’1% è definibile Quantum Pioneer, ovvero sta lavorando in modo organico con un commitment aziendale di lungo termine.

All’interno del 76% di aziende che non hanno ancora avviato un percorso di Quantum Readiness, un 7% di imprese detiene tutte le caratteristiche abilitanti per l’innovazione tecnologica, ma decide di avere un approccio attendista.
La restante parte è invece ancora in una fase di trasformazione organizzativa, che rende il Quantum Computing difficile da inserire tra le priorità di lavoro.