Il progetto IntelliMan insegna ai robot ad affrontare situazioni impreviste

Germania, Italia, Spagna, Svizzera, Slovenia e Regno Unito saranno uniti da una visione comune: sviluppare sistemi robotici avanzati guidati dall’Intelligenza Artificiale e in grado di apprendere le abilità necessarie per interagire con le persone, gli oggetti e l’ambiente circostante adattandosi alle situazioni. Una sfida che punta a realizzare sistemi in grado di ‘dare una mano’ negli ospedali, le strutture di assistenza per anziani, le fabbriche, i ristoranti, nel settore dei servizi, ma anche nella vita domestica delle singole famiglie. Sviluppare robot intelligenti con avanzate capacità di apprendimento è infatti l’obiettivo di IntelliMan, il nuovo progetto di ricerca Horizon Europe, finanziato con 4,5 milioni di euro, e coordinato dall’Università di Bologna con il coinvolgimento di tredici partner proveniente da sei paesi europei.

Imparare in modo mirato, efficiente ed efficace grazie all’AI

“Vogliamo concentrarci sullo sviluppo di robot in grado di imparare in modo mirato, efficiente ed efficace, garantendo al tempo stesso elevati standard di sicurezza”, spiega Gianluca Palli del Dipartimento di Ingegneria dell’Energia Elettrica e dell’Informazione ‘Guglielmo Marconi’ (DEI) dell’Università di Bologna e coordinatore del progetto. 
Oltre a coordinare e monitorare l’integrazione delle tecnologie nel complesso delle attività del progetto, l’Università di Bologna sfrutterà le sue competenze in robotica e AI per sviluppare soluzioni innovative nel campo della protesica, in collaborazione con il Centro Protesi INAIL. E insieme a Elvez si occuperà di sistemi di manipolazione per la produzione industriale.

Mani robotiche in grado di agire in modo autonomo

“Manipolatori robotici e mani robotiche in grado di interagire con l’ambiente circostante sono a un passo dall’essere realtà, ma la questione chiave è capire come questi sistemi possano essere in grado di sviluppare nuove abilità e interagire con gli oggetti indipendentemente dalla loro composizione, dimensione e forma – continua Palli -. Confrontandosi con le persone e con l’ambiente questi sistemi dovranno acquisire nuove conoscenze, cioè essere in grado di fare fronte a compiti imprevisti che non sono stati pre-programmati”. Roberto Meattini, membro del gruppo di ricercatori del DEI dell’Università di Bologna coinvolti nel progetto IntelliMan, aggiunge: “La prossima generazione di sistemi di manipolazione robotica dovrà poter operare sia in maniera autonoma sia in cooperazione con utilizzatori umani, grazie a interfacce uomo-robot di tipo avanzato”.

Svariati campi di applicazione

I campi di applicazione possibili sono svariati, riferisce Askanews, dalla produzione industriale alla logistica, dalla robotica di servizio ai dispositivi indossabili, come esoscheletri e protesi. Gli studiosi si concentreranno sui problemi di manipolazione e posizionamento di oggetti deformabili, che possono coinvolgere le protesi dell’arto superiore nelle attività quotidiane in cucina, nelle operazioni di cablaggio dell’industria automobilistica e nella movimentazione di alimenti freschi per la logistica dei supermercati. Con un’attenzione particolare per i requisiti di sicurezza da adottare e per le migliori strategie che permettano di garantire un ‘rapporto di fiducia’ tra umani e robot.