PA: per accedere ai servizi basterà la carta d’identità elettronica

Il 27 marzo è iniziata una rivoluzione per la Pubblica Amministrazione, che ora semplifica l’accesso ai propri servizi da parte dei cittadini. Ora sarà infatti sufficiente la semplice carta d’identità, ma di ultima generazione, quella elettronica (Cie), in sostituzione dello Spid, con il semplice codice Cie, per poter accedere ai suoi servizi. Non è più necessario, quindi, doversi prenotare, ad esempio, sul sito di Poste Italiane, o rivolgersi a un provider privato tra quelli convenzionati, come Aruba, Sielte o Tim, per richiedere e attendere di entrare in possesso dello Spid. Dal 31 marzo è sufficiente avere la semplice carta d’identità aggiornata. Inoltre, le procedure per accedere ai servizi della PA possono avvenire da qualunque dispositivo senza dover più usare il lettore esterno di smart card e la tecnologia Nfc.

Basteranno tre credenziali di livello 1 e 2 associate alla propria Cie

Via libera anche ai primi e secondi codici Pin e Puk rilasciati, i primi al momento in cui si fa la carta d’identità, i secondi spediti a casa per posta al destinatario. In pratica, ora basteranno tre credenziali di livello 1 e 2, associate alla propria carta d’identità elettronica, per poter accedere ai servizi della PA.
Prima di questa semplificazione, con la carta d’identità elettronica si poteva accedere ai servizi solo facendo ricorso al livello 3, che però per garantire il massimo della sicurezza richiedeva l’utilizzo di un lettore di smart card per il pc o di uno smartphone dotato di tecnologia Nfc. Molte le complicazioni, dunque, e scarse le possibilità d’accesso.

Ma lo Spid non sparirà. Almeno, fino al 2024

“Tutti i cittadini in possesso di Cie possono accedere ai servizi online in pochi passi e da qualsiasi dispositivo, semplicemente attivando una coppia di credenziali, username e password”, spiega il Ministero.
Nel frattempo, con una proroga di due anni, lo Spid non sparirà. La ‘scadenza-spettro’ del 23 aprile, data in cui sarebbe dovuto scadere una volta per tutte è definitivamente allontanata. 

Stanziati 40 milioni per la piattaforma di identità digitale

A questo scopo il governo ha stanziato 40 milioni, inclusi nel decreto Pnrr, per permettere alla piattaforma di identità digitale di proseguire la propria attività anche per il 2024 e ai cittadini di connettersi con l’amministrazione pubblica. Il fine, riporta AGI, è anche di “garantire la sostenibilità degli adeguamenti tecnologici richiesti ai soggetti gestori di Spid – continua il Ministero -, per la fornitura del servizio di identità digitale con nuove modalità operative imposte dalle misure del Pnrr”.