Mutui e tassi: il 19% degli italiani non rispetta più il rapporto rata/reddito

A causa dei tassi in aumento nel 2023 gli aspiranti mutuatari italiani devono fare i conti con rate più alte, che di fatto, complicano l’accesso al credito da parte delle famiglie. Secondo l’analisi di Facile.it, quasi il 19% dei mutuatari che lo scorso anno hanno chiesto il mutuo oggi non avrebbe i requisiti per presentare domanda. Vale a dire, non rispetterebbero il rapporto rata/reddito usato dalle banche come criterio di selezione per l’erogazione del finanziamento. Nella valutazione dell’aspirante mutuatario le banche si assicurano infatti che l’importo della rata richiesta non superi, indicativamente, un terzo dello stipendio disponibile.

Oggi serve un reddito più alto del 27%

Non solo, Facile.it mette in luce come, a parità di rata, in un solo anno il potere di acquisto di un nuovo mutuatario sia calato del 22%, e oggi, per comprare casa tramite mutuo, bisogna avere un reddito più alto del 27% rispetto a dodici mesi fa. Quanto al rapporto rata/reddito dei mutuatari che hanno chiesto un mutuo a febbraio 2022, Facile.it ha stimato che a parità di importo con i tassi attuali il 18,6% dei richiedenti non sarebbe riuscito a ottenere il finanziamento, poiché fuori dal rapporto rata/reddito. Una percentuale che potrebbe salire ulteriormente nei prossimi mesi se i tassi continueranno ad aumentare.

Rata mensile passata da 482 a 615 euro 

Ad esempio, considerando i migliori tassi disponibili online a febbraio 2022 la rata mensile di un mutuo standard a tasso fisso (126.000 euro al 70% da restituire in 25 anni) era pari a 482 euro. Questo significa che il richiedente, per ottenere il finanziamento, doveva avere un reddito netto mensile disponibile pari ad almeno 1.450 euro. Oggi, per lo stesso finanziamento, la miglior rata mensile è pari a 615 euro e il richiedente, per ottenere il mutuo, dovrebbe avere un reddito disponibile di almeno 1.845 euro. A parità di importo, quindi, ora per accedere alla domanda di finanziamento occorre uno stipendio più alto del 27% rispetto a quanto non fosse lo scorso anno.

Scende il valore dell’importo richiesto

L’alternativa è quella di orientarsi su importi più contenuti, tanto che dall’osservatorio di Facile.it emerge come nei primi due mesi del 2023 chi ha presentato domanda di finanziamento per l’acquisto della prima casa abbia chiesto, in media, 136.935 euro, valore in calo del 7% rispetto allo stesso periodo del 2022. L’aumento dei tassi si è quindi tradotto in un calo del potere di acquisto dei mutuatari. Se a febbraio 2022 con una rata mensile di circa 482 euro si poteva ottenere un mutuo fisso da 126.000 euro, oggi, con la stessa rata, si può puntare a un mutuo di appena 98.695 euro, ovvero il 22% in meno.