Anche in Italia cresce il business online del vino

Il business online del vino sta prendendo piede anche in Italia, ed entro cinque anni il fatturato stimato salirà a quota 200 milioni di euro. A fare il punto sul commercio delle bottiglie di vino acquistate tramite web è una ricerca-sondaggio realizzata da Ovse-Ceves, Osservatorio economico vini-Centro studi ricerca vite-vini. Si tratta di un business – quello che viaggia in rete – che riguarda soprattutto le etichette-cult, le bottiglie di annate introvabili delle cantine più ricercate, e i vini esteri, mentre per gran parte del vino made in Italy gli scaffali di enoteche e supermercati restano ancora i canali di vendita principali.

All’estero è già un mercato consolidato

Se in Italia il commercio delle bottiglie di vino sul canale online è ancora molto limitato,  eccessivamente frazionato, dipendente da fattori sociali e da scelte aziendali, all’estero, riferisce una notizia Ansa, si viaggia invece con ben altro ritmo: i volumi sono decisamente maggiori, i fatturati interessanti, e in rete sono presenti grandi portali dedicati alla commercializzazione del vino.

In Italia è la Toscana la regione vinicola più presente online, il vino più venduto è il Brunello

Secondo l’analisi condotta da Giampietro Comolli, presidente di Ovse-Ceves, la Toscana è la regione vinicola più presente online, con circa il 28% di quota di mercato. Al secondo posto si trova il Piemonte, al terzo il Veneto e al quarto il Lazio. Le etichette più vendute? Decisamente quelle di fascia medio alta e alta, ovvero che partono dai 10 euro a bottiglia in su. Va ancora meglio, in proporzione, la distribuzione di bottiglie da 25 euro e oltre, a cui si devono aggiungere le spese per il trasporto.

Al momento la vendita online favorisce perciò i vini di fascia alta, e i più celebri anche a livello mondiale. Le denominazioni più vendute sono Brunello, Amarone, Valpolicella, Bolgheri, Chianti, Barolo, Barbaresco, Barbera e Franciacorta. Ma quello online è un canale che si presta anche alla diffusione di etichette straniere.

La vendita online sostiene la conoscenza e la diffusione del commercio tradizionale

In Italia il giro d’affari online dell’e-commerce vino si divide fra il 51% venduto dalle aziende tramite il proprio sito, il 25% tramite i siti specializzati, e il resto su altri portali, anche internazionali, o su portali di insegne. Ma la concorrenza con la vendita tradizionale non c’è. La vendita online, conclude Comolli, ”non è antagonista del commercio tradizionale, anzi ne favorisce la conoscenza e la diffusione”.